Mediterraneum

Quella del Mediterraneo è una cultura densa di storia. Tra i primi organismi comparsi nei nostri mari, ritroviamo le meduse; penso che il Mediterraneo sia paragonabile a queste, che con le loro“braccia” racchiudono i diversi mari che lo compongono e che contengono civiltà, colori, odori e sapori simili ma diversi. L’immagine protagonista della collezione è la medusa. Il mare “Mediterraneo” rappresenta quel legame che unisce tre continenti.Teatro del viaggio di Ulisse, tra le tappe protagoniste ritroviamo lo Stretto di Messina, Scilla e Cariddi, dove tutt’oggi sulla costa tirrenica calabrese c’è il paese di nome Scilla (RC), scelta come location per lo shooting fotografico.Il mio progetto spiega la peculiarità del Mediterraneo attraverso tre parole-chiave: confronto, contaminazione e integrazione. La nostra civiltà non si è formata attraverso l’esclusione del diverso ma fonda le basi sull’abbraccio delle differenze.Se oggi qualcuno mi chiedesse da dove vengo direi che sono una donna mediterranea del sud e che vengo da una terra nutrita dal sole, dal vento, dai profumi e dalle influenze del mare Nostrum: la Calabria.Io mi sento custode delle mie radici e spesso per ritrovare me stessa, ho bisogno del mio mare. Da queste ricerche nasce la collezione Mediterraneum, dal latino in mezzo alle terre. La capsule collection è composta da sei abiti. Essa nasce dal desiderio di vestire la donna di età compresa 6/50 anni. Gli abiti sono stati reinterpretati per le più piccole.Tra i tessuti ritroviamo lo shantung in seta pura, l’organza in seta e il velluto. Elemento predominante di ciascun capo è la manipolazione tessile, realizzata mediante diverse tecniche e diversi materiali tra cui l’uncinetto. Posizionando la collezione nel segmento dell’haute couture, essa impreziosisce e rende unico il tessuto impiegato per la realizzazione di ciascun abito. Un lavoro che mette al centro l’alta manualità insieme a quella che è la tradizione artistica del nostro paese.