Per il Giorno della Memoria, l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, propone come riflessione l’immagine dell’opera dell’artista Gian Maria Tosatti, “Il mio cuore è vuoto come uno specchio” episodio di Odessa. Un’opera che letteralmente mette in scena i frutti di un Mal Governo, ciò che resta della prepotenza ridondante del potere della guerra, che tanto allora, quanto oggi sembra prevaricare la civiltà democratica dell’Europa.
Gian Maria Tosatti, Моє серце пусте, як дзеркало – одеський епізод (Il mio cuore è vuoto come uno specchio – Episodio di Odessa), Odessa (Ucraina) 2021 – Courtesy l’artista.
Nell’opera di Tosatti, Il mio cuore è vuoto come uno specchio – Episodio di Odessa, la vita non resta che come memoria residuale di un’attività umana in qualche modo mantenuta in attività da qualche Centrale Atomica, un bosco di steli elettrici appena visibili nei lampioni sopravvissuti alla riconquista delle acque del Caspio, che nonostante tutto continuano il loro eterno fluire.
Odessa del resto fu fondata da un italiano José de Ribas ed era italiano anche l’architetto Francesco Boffo che progettò la Scalinata che Sergej Ejzenstejn immortalò nel film de La Corazzata Potemkin e del resto anche Eduardo di Capua scrisse proprio in un soggiorno a Odessa la famosa O’ sole mio, così che Tosatti ha scelto questo luogo lontano riuscendo a rimettere al centro della vita culturale anche quella memoria di ciò che è passato, forse è già diventato polvere che però dobbiamo rimestare e scavare per ritrovare quel cuore.
Testo di Marcello Francolini
È così che il passato diviene attuale, facendosi occasione di un ripensamento sul presente.