“… Quali sono le convenzioni grafiche che danno forma alla comunicazione visiva? È sempre necessario che il linguaggio verbale sia la pietra di paragone in base alla quale verificare la fedeltà di qualunque trasposizione visiva? […] come articolare la significazione di un testo visivo non trascrittivo? E come tradurre le informazioni nel passaggio da un codice all’atro?” Giovanni Lussu, “piccoli libri della biblioteca di Babele”, in Progetto grafico n°6, 2005
La traduzione grafica del progetto è certamente l’aspetto nevralgico della disciplina, la cui perimetrazione è definita in un ambito, nel quale si propongono interventi coerenti tali da rendere il progetto identificabile sul piano iconico, grafico, multimediale e simbolico.
La disciplina del graphic design si muove all’interno di un territorio transdisciplinare ampio e multiforme, che va dalla grafica tradizionale sino alle nuove frontiere dei media digitali, sposando mestieri tradizionali e nuove tecnologie espressive, attraverso l’esplorazione che indaga l’iconografia e l’iconologia dei segni.
Ma cosa è diventata oggi la professione del graphic designer? Secondo Lussu, la strada è quella di allenare lo sguardo verso una progettualità sistemica, ovvero di perseguire un processo critico analitico che è il risultato una riflessione sull’arbitrarietà dei segni, all’interno del poliedrico mondo reale e virtuale del visual.
Obiettivi formativi
“Il design è una soluzione a un problema. L’arte è una domanda a un problema.” John Maeda
La citazione delinea il punto di partenza della disciplina e incardina su di sé gli obiettivi del corso.
Il corso graphic design mira a definire i contorni del progetto, inteso come il risultato dei riferimenti teorici, metodologici e degli strumenti tecnici, secondo un processo articolato e interdisciplinare nel campo dell’identità visiva al servizio di imprese, di istituzioni o di beni culturali.
La didattica alterna due momenti, il primo teorico, sia su temi concettuali relativi alla disciplina, sia su una serie di casi studio rilevanti del panorama del visual del passato e del contemporaneo, con un focus sulle sperimentazioni più interessanti del linguaggio visuale. Nella selezione dei casi studio si indaga il contesto, il tema e le soluzioni progettuali, con lo scopo di fornire gli strumenti culturali e analitici necessari alla gestione del progetto grafico. Il secondo momento della didattica, riguarda l’attività laboratoriale, nel quale gli studenti sperimentano sia esercizi in ex tempore, sia ricerche individuali, propedeutiche al progetto d’identità visiva di un museo scelto dallo studente. L’attività progettuale è finalizzata ad approcciare e trasmettere i processi progettuali acquisiti e gli strumenti tecnologici necessari alla definizione dell’identità culturale da progettare, tuttavia le attività seppur individuali, prevedono sempre dei momenti di riflessione collettiva.
Il corso mira a fornire al graphic designer le competenze che lo portino ad essere un progettista della comunicazione visiva che si muove prevalentemente all’interno delle specificità della virtualità e della multimedialità, integrando grafica, media digitali in relazione alla componente topologica contemporanea dei luoghi e dei non-luoghi, in questo senso la tecnologia non è uno strumento, ma un mondo a cui attingere per intercettare nuove frontiere comunicative.
Contenuti del corso
- Il Graphic Design dal Bauhaus a Franco Grignani, da Milton Glaser a Carson.
- Storia, tecnica, ed evoluzione dei caratteri tipografici
- Il design della comunicazione visiva, ambiti, storia, scenari futuri
- Il progetto di design della comunicazione, ricerche e sperimentazioni contemporanee
- Il sistema d’identità visiva per imprese e per enti culturali
- Lezioni monografiche e tematiche su casi studio contemporanei
Esercizi
- Esercitazioni di basic design
- Progettazione di un logotipo: acronimo, palindromo, ossimoro, mimesi, ambiguità e grammatica
- Progettazione di un sistema di identità̀ visiva del Museo scelto.
Testi consigliati
- Sergio Polano, Pierpaolo Vetta, Abecedario la grafica del Novecento, Electa, Milano 2002
- Daniele Baroni, Maurizio Vitta, Storia del Design Grafico, Longanesi, Milano 2003
- Ellen Lupton (ed. italiana a cura di Marco Brazzali e Remigio Decarli), Caratteri, testo, gabbia. Guida critica alla progettazione grafica, Zanichelli, Bologna, 2010
- Riccardo Falcinelli, Filosofia del graphic design, Torino 2022
- New Basic, ne “Il Verri”, n°43, giugno 2010
Durante il corso verranno forniti articoli di materiali non reperibili insieme a una sitografia e contributi video per approfondimenti
Materiale didattico, tecniche e tecnologie usate
Cartoncini, cutter, scanner, plotter, il pacchetto Adobe: InDesign, Photoshop, Illustrator, Acrobat.